IL TRANSITO DELLA PIENA DEL PO COMPORTA PER IL CONSORZIO COSTI ENERGETICI SUPERIORI DEL 15%

L’onda di piena del Po defluita a mare tra il 22 e il 25 aprile spinge il consorzio di bonifica Delta del Po ad alcune considerazioni sulla fragilità del territorio e sul lavoro necessario per la sua manutenzione.

Con un picco di 7.000 mc di acqua al secondo transitati a Pontelagoscuro rispetto alla media del periodo di circa 1.000 mc/s, ad essere sotto stress sono stati, in particolar modo, gli argini e le lagune invase dalle acque fangose, ma a risentirne è stata anche l’infrastruttura idraulica minore gestita dal consorzio di bonifica.

“Le immagini del sistema satellitare Sentinel 2 Copernicus evidenziano come la spinta del fiume abbia espulso sabbie e limi fino a 20 km dalla foce a dimostrazione della forza dell’onda di piena – spiega il direttore del consorzio Rodolfo Laurenti -. La pressione dell’acqua sugli argini ha comportato infiltrazioni tali da costringere le idrovore a un lavoro superiore rispetto a quanto svolto abitualmente; questo, inevitabilmente, si tradurrà in maggiori costi per l’energia elettrica. In questi giorni, il consorzio ha operato in emergenza attivandosi, tra l’altro, per rimuovere materiali – soprattutto trochi e ramaglie – accumulati a ridosso della barriera antisale sul Po di Donzella. Il semplice transito di una piena durato un paio di giorni comporta per il consorzio un aumento dei costi almeno del 15% rispetto alla media mensile, in gran parte derivanti dal costo energetico. Servirà del tempo per capire se e in che misura lo stress alla rete idraulica abbia comportato problematiche maggiori”.

Sul tema dei costi energetici insiste anche il presidente del consorzio Virginia Taschini: “Con l’aumento dei livelli del Po, alcuni punti del nostro territorio si sono trovati anche ad otto metri sotto il livello del mare costringendo le nostre idrovore a un lavoro extra per sollevare le acque infiltrate nel piano campagna. I costi energetici sono il grosso problema per un consorzio da cui dipende la sicurezza idraulica di un territorio molto vasto e poco abitato.”

Ultimo aggiornamento

8 Maggio 2025, 22:15