AVVISI DI PAGAMENTO IN ARRIVO: SCADENZA FISSATA AL 15 MAGGIO 2025

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po informa che gli avvisi di pagamento relativi all’anno 2025 e al contributo suppletivo 2024 saranno recapitati ai contribuenti entro la fine del mese di aprile 2025.

Il contributo suppletivo 2024 è stato emesso per far fronte a maggiori, straordinarie ed imprevedibili spese sostenute nel corso del 2024, legate in particolare all’eccezionale aumento del costo dell’energia.

La scadenza per il pagamento in rata unica è fissato al 15 maggio 2025.

Per maggiori informazioni consultare la sezione Contributi Consortili.

 

 

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ROSOLINA, TAVOLO TECNICO PER FAR FRONTE AL PROBLEMA DEGLI ALLAGAMENTI

Il consorzio di bonifica Delta del Po ha preso parte venerdì 11 aprile al tavolo tecnico presso il comune di Rosolina per affrontare il tema degli allagamenti derivanti da piogge intense sempre più frequenti in epoca di cambiamento climatico.

Oltre al consorzio, rappresentato dal direttore Rodolfo Laurenti, e all’amministrazione comunale,ha partecipato al tavolo anche il gestore del servizio idrico integrato Acquevenete. Criticità sono state riscontrate in particolare su Rosolina Mare più volte interessata dal fenomeno degli allagamenti. L’obiettivo è costruire un piano di azioni, anche in chiave di prevenzione, che possano tutelare territorio e cittadini, partendo dall’analisi dei dati storici e delle problematiche riscontrate. Grazie alle mappature messe a disposizione da consorzio e Acquevenete è possibile, dunque, individuare punti critici e prime azioni da intraprendere. A soffrire maggiormente sono infatti le aree densamente popolate che spesso non sono provviste di reti fognarie adeguate e dove il potenziamento delle infrastrutture di scarico dovrà riguardare anche la gestione delle acque meteoriche.

L’incontro rappresenta il primo passo di un percorso che nella volontà di tutti i soggetti coinvolti dovrà portare a soluzioni concrete, non più rinviabili in ragione di un clima sempre più caratterizzato da eventi estremi.




“IL MIO AMICO CANALE”, A SCUOLA CON IL CONSORZIO DI BONIFICA

Entra nel vivo “Il mio amico canale”, il progetto didattico rivolto ai giovani studenti della scuola secondaria di primo grado che vede il consorzio di Bonifica Delta del Po a fianco di ANBI Veneto.

L’iniziativa si svolge nel quadro delle attività formative riunite sotto la progettualità “Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” che vedono protagonisti i consorzi di bonifica di tutto il Veneto coordinati da ANBI Veneto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Direzione Istruzione e Formazione della Regione del Veneto che contribuisce economicamente all’iniziativa.

Nel territorio consortile del Delta del Po, “Il mio amico canale” coinvolge la scuola secondaria di primo grado “Pio XII” di Porto Viro, in particolare le classi I^E e I^F.

Al via oggi il primo incontro didattico nel corso del quale, tecnici del consorzio – il geometra Giorgio Barbujani e l’ing. Mauro Vasoni – insieme a Tommaso Ferronato, coordinatore delle iniziative per ANBI Veneto, hanno illustrato ai ragazzi le peculiarità idrauliche del territorio e l’importante ruolo svolto dal consorzio.

Nei prossimi incontri, oggetto di analisi sarà il canale Cavana, il suo tragitto, dove si conclude (l’idrovora Passatempo), le funzionalità, il lavoro che il consorzio è chiamato a svolgere per garantirne le funzionalità idrauliche. Seguirà una visita in loco con i tecnici consortili come guide e la realizzazione di un breve video dal contenuto emozionale e informativo che sarà pubblicato nei canali social del consorzio di bonifica Delta del Po e ANBI Veneto.

Sensibilizzare i giovani sulle funzioni dei corsi d’acqua e del consorzio di bonifica significa formare, sin dalla più tenera età, i cittadini sull’importanza di una gestione attenta e responsabile del territorio in cui vivono.

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CANALE VENETO, COLLAUDO IN CORSO D’OPERA CON IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Visita di collaudo in corso d’opera per il Canale Veneto, interessato, nel tratto iniziale tra Corbola, Taglio di Po e Ariano nel Polesine, da un importante intervento del Consorzio di Bonifica Delta del Po, per il risezionamento e l’ampliamento della capacità di invaso.

I lavori, realizzati grazie a 5 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite PNRR, consentiranno al Canale Veneto, in un tratto iniziale lungo 5 chilometri, di trattenere maggior acqua in caso di precipitazioni, a beneficio della sicurezza idraulica di campagne e abitazioni, e al contempo fungere da bacino di stoccaggio di acqua dolce da utilizzare per l’irrigazione nei periodi siccitosi.

La commissione che ha eseguito il collaudo odierno è stata guidata dal direttore del consorzio di bonifica Rodolfo Laurenti insieme al direttore dei lavori, geometra Rudi Roma; hanno preso parte l’ing. Flavio Bocchi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’ing. Roberto Bin, in qualità di responsabile del collaudo, oltre ai tecnici del consorzio e ai rappresentanti dell’impresa appaltatrice.

I lavori, avviati l’anno scorso, hanno completato la fase iniziale di risezionamento del canale, che oggi si presenta più largo e profondo; attualmente – nonostante le frequenti piogge che hanno caratterizzato questa prima parte dell’anno –  si sta procedendo con il consolidamento delle sponde per mezzo di pali, tavole e pietrame. Proprio questa seconda fase di intervento è stata l’oggetto della visita odierna.

Il rifacimento del primo tratto del canale Veneto è un intervento che si inserisce a pieno titolo nel grande piano nazionale di invasi multifunzione promosso da ANBI in collaborazione con Coldiretti,” spiega la presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po Virginia Taschinila corsa all’adattamento dei territori al cambiamento climatico si concretizza in infrastrutture in grado di trattenere l’acqua quando è troppa per riutilizzarla quando manca. Riscoprire la capacità di invaso dei corsi d’acqua già esistenti significa tradurre con le tecniche moderne le conoscenze dei nostri nonni.

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CUNEO SALINO, LE ESPERIENZE MATURATE NEL DELTA DEL PO IN SOCCORSO DEL TEVERE

Roma studia il Delta del Po. Il consorzio di bonifica protagonista di un affollato convegno tenutosi presso la sede della Regione Lazio. Il tema? Le sperimentazioni e le misure di contrasto alla risalita del cuneo salino approntate dal consorzio.

Le peculiarità geografiche e idrauliche della foce del Po spingono il Consorzio di Bonifica Delta del Po ad approcci, studi e soluzioni innovative la cui rilevanza travalica i confini regionali.

A tal proposito, con riferimento particolare al contrasto alla desertificazione e alla risalita del cuneo salino, il Consorzio è stato invitato a intervenire al convegno che questa mattina si è tenuto a Roma presso la sede della Regione Lazio, promosso dal Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma e dalla stessa Regione, dal titolo “L’intrusione del cuneo salino sulle colture del litorale romano: stato dell’arte e prospettive”.

Fari puntati sul fiume Tevere che, nel contesto generale del cambiamento climatico caratterizzato da periodi siccitosi sempre più lunghi, sta riscontrando un aggravamento del fenomeno. Nel 2022, anno della grande siccità, l’acqua del mare è risalita fino a 40 chilometri nell’entroterra. Record a parte, la risalita del cuneo salino rappresenta ormai una costante per il territorio, con gravi danni all’agricoltura.

Così come le bonifiche venete hanno ispirato, negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, la bonifica dell’Agro Pontino, oggi le sperimentazioni e le azioni per il contrasto al cuneo salino intraprese nel nostro Delta ispirano i territori in prossimità della foce del Tevere alle prese con un aggravamento dello stesso problema”, spiega Virginia Taschini, presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po.

Le misure adottate dal Consorzio per fronteggiare i cambiamenti climatici, sono state oggetto dell’intervento del direttore Rodolfo Laurenti, che si è soffermato sulle barriere antisale che verranno realizzate sull’Adige e sul Po di Pila.

La prima, inserita nel piano del Commissario Straordinario Nazionale all’Emergenza Idrica Nicola dell’Acqua, è già stata finanziata con 42 milioni di euro ed è dunque in procinto di essere realizzata. La seconda, sopperirà alle attuali barriere sul Po di Tolle e sul Po della Donzella, sempre meno efficaci nel fronteggiare la spinta del mare. Inserita nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (PNIISSI) costerà 90 milioni di euro, ancora da stanziare.

Nel corso della mattinata, grande risalto è stato dato all’intervento del professor Paolo Tarolli, ordinario di idraulica agraria dell’Università degli Studi di Padova, che ha illustrato la sperimentazione che il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali (TESAF) dell’ateneo patavino sta svolgendo con il consorzio di bonifica. Uno studio innovativo basato sull’Intelligenza Artificiale, quale strumento in grado di prevedere la progressione della salinizzazione del suolo attorno alla Sacca di Scardovari, analizzando in tempo reale l’enorme mole di dati provenienti da satelliti, sonde nel terreno, misuratori di salinità nei rami del fiume Po.

 

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CONSORZIO TRICOLORE NELLA NOTTE DI ANBI: PER CHIEDERE PIU’ RISORSE E MENO BUROCRAZIA

La sede del Consorzio di Bonifica Delta del Po ha indossato l’abito tricolore nella notte di gala alla quale hanno partecipato tutti i consorzi di bonifica d’Italia.

Luce verde, bianca e rossa, immagini inedite della sede a Taglio di Po: il consorzio di bonifica ha infatti aderito, la notte del 18 marzo, a “Bagliori nella notte”, la manifestazione nazionale promossa da ANBI, e coordinata a livello regionale da ANBI Veneto, per chiedere alle istituzioni più risorse economiche e meno burocrazia.
La corsa all’adattamento climatico necessita di infrastrutture idrauliche nuove ed efficienti – a partire dalla possibilità di invasare più risorsa attraverso invasi multifunzione – ma anche di un grande lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere già esistenti. ANBI accede un faro sul PNRR e sul PNIISSI – il Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico, le risorse ci sono ma la burocrazia le tiene bloccate.
La notte tricolore del 18 marzo, ad anticipare la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), è un appello alle istituzioni ad agire concretamente e velocemente, perché i cambiamenti climatici non aspettano i tempi della politica. Tutti i consorzi d’Italia hanno fatto la loro parte, illuminando di verde, bianco e rosso, sedi, idrovore, opere di presa, manufatti di regolazione, centrali.
Il Veneto, in grande stile, ha acceso 20 impianti, dall’Adige all’Adriatico, dal Piave al Polesine. Concretamente, il sistema ANBI chiede di sbloccare parte delle risorse PNRR ancora ferme, per sostenere il Piano Invasi condiviso con Coldiretti. Il Veneto ha predisposto 100 progettualità tra le quali figura anche il Delta del Po con progetti di ampliamento della capacità di invaso di alcuni canali. L’altra richiesta che ANBI rivolge alla Politica è togliere i freni al PNIISSI e liberare 946 milioni di euro di risorse della prima tranche: 44 milioni spettano al Veneto per interventi di efficientamento irriguo non procrastinabili in epoca di cambiamento climatico.

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