ISOLA DI ARIANO: L’ACQUA DI BONIFICA RICICLATA PER L’IRRIGAZIONE, ORA IL CUNEO SALINO FA MENO PAURA
“Abbiamo restituito un futuro a 2.100 ettari di campagne dell’Isola di Ariano fino a ieri minacciate dal cuneo salino. Gli interventi finanziati con il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale sono giunti a compimento, Taglio di Po, Corbola, Ariano possono contare su una nuova rete d’irrigazione in grado di garantire all’agricoltura disponibilità di acqua dolce, fattore fondamentale di produttività, lavoro, reddito e tenuta sociale. Si aggiunge un nuovo pezzo al grande piano di adattamento del Delta del Po al clima che cambia”.
La presidente del consorzio di Bonifica Delta del Po Virginia Taschini ha salutato con queste parole la messa in funzione, in questi giorni, della centrale irrigua Goro, ad Ariano nel Polesine (Ro), realizzata nel quadro dei lavori di “Adeguamento della rete irrigua di distribuzione dell’Isola di Ariano” resi possibili grazie a un finanziamento di 9.816.637 euro stanziati dal Ministero all’Agricoltura tramite PSRN 2014-2020.
La progettualità si è articolata in tre interventi finalizzati a recuperare le funzionalità di parte della vetusta rete irrigua già esistente ma, soprattutto, al riutilizzo dell’acqua meteorica e di bonifica per rimetterla nella rete. Così facendo sarà possibile, in caso di risalita del cuneo salino, chiudere le attuali prese irrigue sul fiume Po garantendo comunque l’irrigazione.
Oltre alla nuova centrale “Goro”, con relativo potenziamento della rete irrigua connessa al canale Veneto, gli altri due interventi riguardano il territorio di Taglio di Po nelle località Mazzorno e Cornera.
“Anziché azionare le pompe per riversare a mare l’acqua dolce, le azioniamo per reimmetterla nella rete irrigua – spiega il direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po Rodolfo Laurenti – per far questo abbiamo realizzato nuove centrali di pompaggio, reti intubate, manufatti di regolazione, sensoristica e sistemi di telecontrollo.”
Gli interventi
Il principale dei tre interventi ha avuto come oggetto il canale Veneto, principale dorsale di scolo dell’isola di Ariano dove, nel suo punto conclusivo, pochi metri prima dell’idrovora Goro, è stato realizzato un impianto che intercetta l’acqua dolce di bonifica, altrimenti destinata a mare, e la reimmette nella rete irrigua che prosegue verso l’estremo meridionale dell’isola di Ariano. A beneficiarne sono 1.500 ettari di campagna che altrimenti non avrebbe garanzia di risorsa nel periodo estivo dato che l’unica rete precedentemente in funzione derivava acqua direttamente dal Po, e veniva dunque chiusa nei periodi di risalita del cuneo salino. Con la nuova centrale, parte delle obsolete e deteriorate canalette in calcestruzzo sono state sostituite da condotte tubate per complessivi 5 km. La condotta principale, dal diametro di un metro, è in grado di trasportare fino a 1.000 l/s; il tratto terminale, lungo circa 3 km, si conclude in località Bacucco, nella punta dell’isola di Ariano, rivitalizzando l’agricoltura nella zona fino ad oggi maggiormente soggetta alla salinizzazione.
Lo stesso principio di riutilizzo delle acque meteoriche riguarda il nuovo impianto di Mazzorno Destro, località del comune di Taglio di Po, attrezzato con una pompa da 75 l/s che alimenta una nuova condotta di 1.500 m a servizio di un’area di 100 ettari.
Infine, rientra sempre nel PSRN 2014-2020 l’intervento realizzato in località Cornera, sempre a Taglio di Po, dove una condotta irrigua che deriva acqua dal Po di Venezia è stata prolungata con due km di condotta tubata a beneficio di 500 nuovi ettari di campagna.
“Il Delta del Po declina alla sua maniera il piano invasi che la nostra associazione ANBI e Coldiretti stanno promuovendo da anni a livello nazionale per aumentare la capacità dei territori di trattenere l’acqua piovana e utilizzarla quando serve – spiega la presidente del Consorzio Virginia Taschini – In questo caso l’approccio di circolarità nell’uso della risorsa, oltre a contrastare la siccità, affronta efficacemente anche la risalita del cuneo salino.”